Maneskin

Dopo i Maneskin cambia qualcosa? Un Italia Glocal è possibile

 

maneskin2La vittoria dei Maneskin all’Eurovision fa ancora rumore. Non solo per le sterili polemiche sulla presunta assunzione di droga in diretta da parte di Damiano, il frontman della rock band di Roma, ma proprio per la storia del gruppo. Da via del Corso alla vetta dell’Europa, è il titolo più ricorrente per i ragazzi che iniziato suonando per le strade del centro, come tanti busker del nostro paese e sono arrivati a vincere l’Eurovision Song Contest, oggi la competizione musicale più vista del mondo. Certo c’è stato Toto Cutugno 31 anni e prima ancora la grande Caterina Caselli, ma oggi le cose sono diverse. Ha detto bene Manuel Agnelli, rocker e frontman degli Afterhours – una delle miglior band degli ultimo 20 anni nel nostro paese: “Adesso cambia tutto. L’Italia non sarà più solo pizza e mandolino!”

Fu proprio Manuel Agnelli a “guidare” i Maneskin nell’edizione del talent show X Factor del 2017 e poi a portarli in finale. Poi c’è stato il Sanremo della pandemia e adesso questa vittoria che porterà lo show musicale più visto al mondo ad essere organizzato nel nostro. E dal nostro paese. Che significa? Tanto. Innanzi tutto che le strategie dell’industria culturale italiane dovrebbero essere più attente e quelle che sono le tendenze nascenti e non solo seguire filoni già ben in evidenza. Era evidente che di cloni-trapper senza qualità e differenza le playlist erano sature! Come gli show tv che oggi guardano i loro i loro magri risultati e si chiedono perché senza accorgersi che sono rimasti a strategie di spettacolo di fine millennio.

Immagini collegate:

Le DEVA con Orietta Berti - Sanremo 2021

Anche Rossano arriva a Sanremo con le Deva

Un sogno chiamato Sanremo anche una per una ragazza di Rossano, proprio il luogo dove è nato il Premio Ausonia. La giuria di qualità ha infatti premiato la bella esibizione delle DEVA insieme alla veterana Orietta Berti in Io Che Amo Solo Te di Sergio Endrigo, con un bellissimo secondo posto e l’ingresso nella top ten generale.

Le DEVA sono 4 donne, 4 storie, 4 personalità, è un gruppo pop tutto al femminile formato da Greta Manuzi, Laura Bono, Roberta Pompa e Verdiana Zangaro.

Le DEVA , Disco d’oro con il primo singolo “L’amore merita”, 3,8 milioni di ascolti su Spotify, 13 milioni di visualizzazioni su YouTube, sono l’unico quartetto pop tutto al femminile del panorama discografico italiano.

Per alcune di loro non sarà la prima volta nella Città dei Fiori. Laura Bono aveva già partecipato al Festival da protagonista nel 2005 vincendo nella sezione Nuove Proposte, Verdiana Zangaro invece è stata a Sanremo nel 2003 classificandosi terza tra i Giovani.

Sarà però la prima volta per loro da quando la loro band si è formata. Proprio Verdiana Zangaro in un’intervista a Soundsblog ha racconta come è nata la collaborazione:

L’invito ci è stato rivolto direttamente da Orietta e quasi inaspettatamente, in un pomeriggio della scorsa estate. Con lei abbiamo la fortuna di condividere lo stesso autore, Marco Rettani, non solo uno degli autori di Quando ti sei innamorato, brano in gara di Orietta, ma anche tra gli autori del nostro progetto. Quel pomeriggio noi eravamo in studio, Orietta invece stava chiudendo il suo disco. Ci ha raggiunto e si è messa tranquillamente a chiacchierare con noi. Ci ha spiegato di fare il tifo per noi e da molto tempo, cosa che non solo ci ha stupito ma ci ha anche rese molto felici. Ci ha raccontato di averci sempre seguito con ammirazione soprattutto per la forza delle donne che cerchiamo di portare avanti sempre. Poi è arrivata la sorpresa: “Ma perché non venite a Sanremo a duettare insieme a me?” ci ha detto. E noi in coro ci siamo messe a urlare di gioia: “Ma certo che veniamo Orietta, grazie!”. Una sorpresa stupenda per noi”.

Immagini collegate:

Lo Stato Sociale - Sanremo 2021

Lo Stato Sociale porta il dramma dei teatri chiusi a Sanremo

“Non sarà per sempre. Credeteci, i nostri fiori non sono ancora rovinati”

Con queste parole il gruppo musicale Lo Stato Sociale ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà al mondo dei teatri italiano. È stato proprio durante la serate delle cover al festival quando il gruppo che ha fra i suoi fondatori Lodo Guenzi, che ha lavorato anche per il teatro ed il cinema, si è esibito con Francesco Pannofino, amato protagonista della serie tv Boris ed il re dei nostri doppiatori, e con la brava attrice Emanuela Fanelli.

Lo Stato Sociale ha così cantato “Non è per sempre”, degli Afterhours. Le loro voci hanno elencato alcuni nomi di sale chiuse in tutta Italia. Il pensiero va a migliaia di live fermi e 10mila persone che non lavorano più da un anno.

Un lungo elenco sofferto: “Alcatraz, Milano, aperto nel 1997 e chiuso a febbraio 2020. Non sappiamo quando riaprirà. Teatro dell’Angelo, Roma, aperto nel 1994, chiuso per sempre. Cinema Iris, Messina, non sappiamo quando riaprirà. Negli anni ’90 un musicista apre il Cage a Livorno, perché dice che le città, senza i club, sono più brutte e vuote, e non sappiamo quando riaprirà. Il cinema Mandrioli, in provincia di Bologna, continua a proiettare film durante il lockdown, a porte chiuse, perché non manchino nella città le voci dei personaggi, e non sappiamo quando riapriremo. Hiroshima, Torino, non sappiamo, Teatro Massimo, Palermo, quando, Cinema Adriano, riaprirà”.

Un duro elenco, che si conclude guardando proprio al Festival di Sanremo 2021: “26 cantanti, solo tra loro oltre 50mila concerti, oltre 1000 live club, oltre 10mila persone che non lavorano più da un anno, ma non sarà per sempre. Credeteci, i nostri fiori non sono ancora rovinati”.

Immagini collegate: