La parola Diva si coniuga perfettamente con Marlene, Marlene Dietrich, la star. Adottata dagli Stati Uniti ma nata a Berlino, se ne andava a novant’anni compiuti il 6 maggio 1992. Durante il nazismo aveva lasciato la Germania e condotto una fierissima opposizione al regime hitleriano attraverso i suoi spettacoli e non solo tanto da guadagnarsi, prima donna, la Medal of Freedom.
Il 6 maggio del 1992 muore a Parigi Marlene Dietrich, fra le più note icone del mondo cinematografico della prima metà del Novecento. Nata probabilmente il 27 dicembre 1901 (più volte lei dirà di essere venuta al mondo nel 1904) a Schöneberg in Germania e profondamente legata alla sua identità tedesca ma trasferitasi negli Stati Uniti, Marlene sarà una profonda oppositrice del regime nazista, opposizione che renderà più volte esplicita anche accompagnando le truppe alleate con le proprie esibizioni nel corso di tour organizzati per tenere alto il morale dei soldati, prima negli Stati Uniti (nel 1942-43), e poi in diversi fronti di guerra (Algeria, Francia, Italia, Regno Unito), tra il 1944 e il 1945.
È il tempo di “Lili Marlene”, la canzone che l’avrebbe accompagnata per il resto della sua vita. Goebbels arriverà addirittura a proibirne la trasmissione per radio, ma dovrà fare marcia indietro per le proteste dei militari, di ogni grado, dislocati nei fronti di guerra. I soldati tedeschi la cantano da una parte, i soldati americani dall’altra, un’unica canzone, ciascuno nella propria lingua.