Spettacolo-Teatrale

#Ricominciamo: le norme per riaprire anche in zona rossa

cinema vuoto covidLa voglia di riaprire e di ricominciare è tantissima. Pronto per essere sottoposto a Governo e Cts il documento predisposto dalle Regioni per le riaperture, norme che prevedono le riaperture coi protocolli della zona rossa e soprattutto anche a cena.

Ristoranti aperti a pranzo e cena, via libera al rientro in palestra e piscina così come si potrà tornare a guardare un film al cinema o uno spettacolo a teatro e a sentire un concerto dal vivo a prescindere se ci si trovi in zona gialla, arancione o rossa. È questo l’intento delle linee guida per le riaperture (quando saranno autorizzate ndr.) elaborate dalle Regioni e che saranno sottoposte all’esame di Governo e Cts.

Molte le misure in comune, come il predisporre un’adeguata informazione, mettere a disposizione dispenser con prodotti igienizzanti per l’igiene delle mani, favorire il ricambio dell’aria, privilegiare l’ingresso con prenotazione, frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni e possibilità di misurare la temperatura escludendo l’ingresso a coloro che hanno oltre i 37,5°.

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Il Festival di Edimburgo si farà all’aperto

edimburgoL’Edinburgh International Festival, una delle rassegne teatrali e culturali più celebri del vecchio continente, tornerà nella capitale scozzese quest’estate con enormi tendoni all’aperto per ospitare eventi. La fonte della notizia è più che autorevole trattandosi della BBC. Tre strutture temporanee, progettate per esibizioni dal vivo, saranno erette nell’Edinburgh Park e nell’Old College Quad dell’Università di Edimburgo. Gli spettacoli saranno più brevi senza intervalli durante l’edizione di quest’anno, che si svolgerà tra il 7 e il 29 agosto. Il programma sarà annunciato mercoledì 2 giugno. La scelta sulla modalità degli spettacoli e stata presi per ragioni di sicurezza legate comunque al contenimento del Covid.

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Burioni: “I teatri all’aperto possono riaprire”

Burioni 720x451 1“I dati indicano che il contagio all’esterno è molto raro. Perché – con l’arrivo della bella stagione – non riaprire subito bar, ristoranti e pure teatri all’esterno, non lesinando autorizzazioni? A me non dispiacerebbe cenare fuori o assistere a un concerto con il cappotto!”
Questa dichiarazione è proprio di oggi pomeriggio 13 Aprile 2021 dall’account twitter di Roberto Burioni uno dei virologi più famosi e più impegnati nella lotta al Covid.
Dopo la notizia del ministro Franceschini si allarga lo spiraglio su una possibile riapertura, sempre in sicurezza della stagione estiva dello spettacolo italiano. #Ricominciamo , l’hashtag con cui il Premio Ausonia e tutti gli operatori dello spettacolo stanno chiedendo una nuova stagione di possibilità e di sicurezza anche durante la prossima estate, che dovrebbe anche avere, ricordiamo, un numero più consistente di vaccinati, sembra diventare sempre più una possibile realtà e non solo un auspicio.

 

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Dario Franceschini - Ministro della Cultura

Franceschini: Lo Spettacolo deve #ricominciare!

Dario Franceschini 2

Anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini si unisce al grido d’allarme lanciato dal Premio Ausonia e dai tantissimi operatori dello spettacolo circa lo stato disastroso del settore. In un momento dove vediamo proteste violente dei ristoratori – condivisibili parzialmente nelle richieste ma assolutamente da condannare nei modi – nessuno si ricorda che quello dello spettacolo è un settore terribilmente colpito e con un indotto molto grande. Si tratta di cinema, teatro, spettacoli dal vivo, tutti gli eserciti, tecnici, maestranze e molti altri con le loro famiglie. Il Premio Ausonia sta conducendo una campagna di sensibilizzazione ben sapendo comunque che stiamo vivendo a contatto ancora con la pandemia.

Franceschini ha parlato di raddoppiare le presenze massime consentite per gli spettacoli sia all’aperto sia al chiuso e soprattutto di coinvolgere le Regioni per trovare il modo di sperimentare eventi aperti anche a qualche migliaio di persone, sul modello del concerto di qualche giorno fa a Barcellona, da accompagnare con misure di sicurezza in più il cui costo non ricada però né sul pubblico, già difficile da convincere a partecipare, né sugli esercenti, già troppo provati dalla crisi economica. Ma comunque spingere per quanto si può sulle riaperture, dopo il 30 aprile, perché il settore è allo stremo, non ce la fa più e per la sua importanza anche per l’economia del Paese, “deve essere considerato “essenziale al pari della scuola”.

Lo Spettacolo e la Cultura sono settori vitali per questo paese, sono quelli che compongono elementi essenziali del nostro brand per il quale siamo conosciuti nel mondo.

Si è parlato di tampone all’entrata di teatri e cinema scatenando molte proteste. Il ministro sparge acqua sul fuoco e smentisce questa eventualità. Per questo tipo di spettacoli, le precauzioni rimarranno quelle alle quali ci siamo tutti già abituati, dall’obbligo della mascherina al divieto di mangiare in sala, il divieto di assembramento, le distanze. Puntando ad aumentare la capienza fissata dagli attuali protocolli, che prevedono di poter riempire le sale al 25 per cento con un massimo di 200 persone al chiuso e 400 all’aperto. Anzi chiedendo di raddoppiarla. Le precauzioni ulteriori, l’ipotesi di richiedere un tampone, come hanno fatto in questi giorni i parchi olandesi o com’era stato per il concerto ‘apripista’ di Barcellona, entrerebbero in campo invece – questa l’idea del ministro – per eventi particolari, situazioni speciali la cui organizzazione verrebbe lasciata alla valutazione delle Regioni, concerti o manifestazioni da tenersi rigorosamente all’aperto ma aperti anche a qualche migliaia di spettatori. E il costo di queste garanzie aggiuntive, dai tamponi alle mascherine distribuite in loco, potrebbe essere sostenuto dallo Stato o dalle regioni o magari da uno sponsor, in modo da non pesare né sugli spettatori, né sugli organizzatori. Anche se l’ultima decisione spetta ai tecnici e al governo.

Dall’Agis alle circa 80 realtà promotrici del protocollo #Ricominciamo, le associazioni, che da mesi lavorano anche in collaborazione con il ministero per immaginare un futuro per lo spettacolo, restano col fiato sospeso. In queste settimane c’è stata da parte di tutti un’attività febbrile per mettere a punto protocolli, immaginare organizzazioni sostenibili. Autori, esercenti, artisti, produttori vorrebbero in realtà di più, chiedono che la capienza fissata non sia uguale per tutti, ma legata alla grandezza delle sale o dei luoghi all’aperto, che sia consentito vendere da bere e da mangiare, che si considerino la complessità e la varietà di questo settore. E che lo Stato tenga conto anche di quanto costano gli investimenti per la sicurezza e di chi non se li potrà permettere.

Si sta cercando di riorganizzare in sicurezza anche i calendari di tutte le manifestazioni di arte, spettacolo e cultura nel nostro paese, dalla Biennale di Venezia a Spoleto, festival che sono da sempre punto di attrazione per il turismo. Lo spettacolo non solo deve #ricominciare, ma merita l’attenzione che troppo spesso la stampa tradizionale non gli sta concedendo.

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27 marzo - Giornata Mondiale del Teatro

Giornata mondiale del Teatro

Questo è un momento così difficile per lo spettacolo dal vivo e molti artisti, tecnici, artigiani e artigiane hanno lottato in una professione già piena di insicurezze.
La bellissima cultura del teatro vivrà finchè ci saremo.
L’urgenza creativa rifiorirà con una nuova energia e una nuova comprensione del mondo che noi tutti condividiamo, Non vedo l’ora!

Questo parole sono il messaggio internazionale che la grande attrice inglese Helen Mirren ha lanciato, il 27 Marzo 2020, in occasione della giornata mondiale del Teatro

Abbiamo scelto questa data significativa, la giornata  mondiale del teatro, per lanciare il nuovo sito del Premio Ausonia, che sia di buon auspicio per tutti noi che di arte e teatro viviamo.

La pandemia che attraversiamo non deve farci dimenticare il nostro essere uomini e attori di quel meraviglioso spettacolo che è la vita.

Tutto il teatro ha voglia di ripartire, anzi di partire per un nuovo corso in cui si è più consapevoli della nostra condizione.
Il Premio Ausonia vuole farsi ancora di più interprete della volontà del mondo dello spettacolo di narrare i racconti della vita.
Perché in fondo, come diceva il maestro Eduardo De Filippo: “Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita“.

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Le DEVA con Orietta Berti - Sanremo 2021

Anche Rossano arriva a Sanremo con le Deva

Un sogno chiamato Sanremo anche una per una ragazza di Rossano, proprio il luogo dove è nato il Premio Ausonia. La giuria di qualità ha infatti premiato la bella esibizione delle DEVA insieme alla veterana Orietta Berti in Io Che Amo Solo Te di Sergio Endrigo, con un bellissimo secondo posto e l’ingresso nella top ten generale.

Le DEVA sono 4 donne, 4 storie, 4 personalità, è un gruppo pop tutto al femminile formato da Greta Manuzi, Laura Bono, Roberta Pompa e Verdiana Zangaro.

Le DEVA , Disco d’oro con il primo singolo “L’amore merita”, 3,8 milioni di ascolti su Spotify, 13 milioni di visualizzazioni su YouTube, sono l’unico quartetto pop tutto al femminile del panorama discografico italiano.

Per alcune di loro non sarà la prima volta nella Città dei Fiori. Laura Bono aveva già partecipato al Festival da protagonista nel 2005 vincendo nella sezione Nuove Proposte, Verdiana Zangaro invece è stata a Sanremo nel 2003 classificandosi terza tra i Giovani.

Sarà però la prima volta per loro da quando la loro band si è formata. Proprio Verdiana Zangaro in un’intervista a Soundsblog ha racconta come è nata la collaborazione:

L’invito ci è stato rivolto direttamente da Orietta e quasi inaspettatamente, in un pomeriggio della scorsa estate. Con lei abbiamo la fortuna di condividere lo stesso autore, Marco Rettani, non solo uno degli autori di Quando ti sei innamorato, brano in gara di Orietta, ma anche tra gli autori del nostro progetto. Quel pomeriggio noi eravamo in studio, Orietta invece stava chiudendo il suo disco. Ci ha raggiunto e si è messa tranquillamente a chiacchierare con noi. Ci ha spiegato di fare il tifo per noi e da molto tempo, cosa che non solo ci ha stupito ma ci ha anche rese molto felici. Ci ha raccontato di averci sempre seguito con ammirazione soprattutto per la forza delle donne che cerchiamo di portare avanti sempre. Poi è arrivata la sorpresa: “Ma perché non venite a Sanremo a duettare insieme a me?” ci ha detto. E noi in coro ci siamo messe a urlare di gioia: “Ma certo che veniamo Orietta, grazie!”. Una sorpresa stupenda per noi”.

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Lo Stato Sociale - Sanremo 2021

Lo Stato Sociale porta il dramma dei teatri chiusi a Sanremo

“Non sarà per sempre. Credeteci, i nostri fiori non sono ancora rovinati”

Con queste parole il gruppo musicale Lo Stato Sociale ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà al mondo dei teatri italiano. È stato proprio durante la serate delle cover al festival quando il gruppo che ha fra i suoi fondatori Lodo Guenzi, che ha lavorato anche per il teatro ed il cinema, si è esibito con Francesco Pannofino, amato protagonista della serie tv Boris ed il re dei nostri doppiatori, e con la brava attrice Emanuela Fanelli.

Lo Stato Sociale ha così cantato “Non è per sempre”, degli Afterhours. Le loro voci hanno elencato alcuni nomi di sale chiuse in tutta Italia. Il pensiero va a migliaia di live fermi e 10mila persone che non lavorano più da un anno.

Un lungo elenco sofferto: “Alcatraz, Milano, aperto nel 1997 e chiuso a febbraio 2020. Non sappiamo quando riaprirà. Teatro dell’Angelo, Roma, aperto nel 1994, chiuso per sempre. Cinema Iris, Messina, non sappiamo quando riaprirà. Negli anni ’90 un musicista apre il Cage a Livorno, perché dice che le città, senza i club, sono più brutte e vuote, e non sappiamo quando riaprirà. Il cinema Mandrioli, in provincia di Bologna, continua a proiettare film durante il lockdown, a porte chiuse, perché non manchino nella città le voci dei personaggi, e non sappiamo quando riapriremo. Hiroshima, Torino, non sappiamo, Teatro Massimo, Palermo, quando, Cinema Adriano, riaprirà”.

Un duro elenco, che si conclude guardando proprio al Festival di Sanremo 2021: “26 cantanti, solo tra loro oltre 50mila concerti, oltre 1000 live club, oltre 10mila persone che non lavorano più da un anno, ma non sarà per sempre. Credeteci, i nostri fiori non sono ancora rovinati”.

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